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La visita del primario

Bracciano martedi 19 ottobre Sono 10 giorni che sono in guerra batteriologica. Calcolando un' ora e mezza di ore di sonno di media, più dieta liquida, semi digiuno praticamente di altrettanti giorni, calcolando il carico di stress e tensione del dolore, nonostante tutto ciò... era da anni che non respiravo un risveglio mattutino lucido, chiaro e energizzato. Sono commosso da tanta lucidità, anche se nelle ultime due nottate, visto che é rispuntato fuori un dolore al gluteo s'., diagnosticato come ascesso osseo, la mia possibilità di poggiarmi sul letto è pressappoco ridotta a zero. Il dolore della spalla e della mandibola a sinistra, il gluteo a destra; ma 'Dio mio come farò a dormire?' Dio come al solito 'Luca, discounts??!!!!!!' ' No, my Lord!!'. Devo ammettere che mi piace girovagare, scrivere, sveglio, da solo. Momento altamente produttivo. Comincia l'alba e visto che il mio finestrone è orientato a sud-est, me la becco tutta. Il mio amico abete danza scosso da una tramontana gelida, il bocchettone dell'ossigeno di Domenico (la mia fontana zen) che con il suo ribollir mi trastulla con i suoi suoni acquatici, e d'un tratto, tric trac patatrac, entra la donna delle pulizie che spalanca le porte e accende il super faro al neon centrale, che abbaglierebbe anche un cieco, e la magia è finita'. Comincia la giornata. Inizio tempo reale ore 16.31. Entra l'infermiere per il controllo febbre e comincia a distribuire i termometri e come al solito ad ironizzare sui risultati. Er Sordi: 'ah infermiere, quanto c'ho?' Infermiere: 'Sordi c'hai quaranta!'. Sordi: 'Ao a Sicilià!, ma é vero che c'ho 40??, Nun c'o sai che chi c'ha quaranta c'ha er cazzo che ride e la fregna che canta??!!!' L'infermiere siculo, colpito e affondato! Credo che lo stato generale degli infermieri in questi giorni riguardo l'umore di Domenico, sia come quello della mamma di Regan, ( del film l'esorcista), quando doveva entrare nella sua camera, con il terrore di trovarsi di fronte all'imprevedibile. Ecco, credo che quando a un infermiere venga commissionato nella sala infermieri: 'Eh scusa Chiara, ci sarebbe da portare la terapia ar Sordi.' L'infermiera prende la terapia e comincia il suo percorso di morte lungo il corridoio, con il panico sul viso. Fine tempo reale. Colazione, sigaretta, terapia e rela' sul letto aspettando l'arrivo del primario. Nel frattempo un altro paziente fa breccia nel Dome. Veneto 43 anni, nome Igor. Veneto, con apparente ictus in corso. Si sistema ed ecco che entra la coorte dei medici. Primario e 3 medici. Ogni volta che vedo questa scena, mi ritorna per forza in mente, Guido Terzilli medico della mutua. Allora lui prende il palchetto e lo posiziona davanti al paziente, cartelle aperte e comincia il suo soliloquio su sintomi, medicinali, visite e dimissioni. Questa è la seconda volta che lo vedo, e nelle due volte affiancato da tutti i medici del reparto, questo mi ha permesso di scannerizzare i caratteri di ognuno. Quando sono vicini al primario è come se si mettessero vicino ad uno scanner che esalta la 'leccaculaggine' o 'l'autonoma coerente spontaneità'. Questo da buon opportunista mi ha portato ad investigare su due dottoresse, uniche per me ad essere cosi preparate da fronteggiare, a volte, da consigliare o correggere le decisioni del 'patriarca'. Di seguito, se avrò tempo, butterò giù le pagelle settimanali dello staff medico del padiglione di medicina di Bracciano osp. Ore 11.00 entra la visita nel Dome. (userò i soprannomi che ho dato loro) Formazione: Patriarca,( primario) ; Mr. Beci (data l'incredibile somiglianza con il buon Stefano), Annie e Mafalda. Il primario é nervoso, abbiamo sentito cazziare un paziente, azzittendolo ad ogni accenno di risposta. Entrano i medici e cominciano ad esaminare il Generale. "Custer" :esordisce raccontando del precedente ricovero, il quale esito era stato parziale, mentre finisce di ascoltare, il primario si rende conto che la terapia che gli avevano prescritto all' uscita dal primo ricovero da lui, era stata interrotta da un medico che privatamente seguiva il Custer, all'unisono sale la rabbia al Patriarca e proprio mentre sta per sbottare, il buon Custer gli ribadisce che il Cutid, visto la sua inefficacia, gli era stato interrrotto dal dott. S.. in quel mentre, il Patriarca sbotta e strillando a tutta ugola: ' Senta signor R., non voglio sapere un cazzo dei medici privati che ti seguono fuori, questi che ti prendono 250- 300 euro a visita, non sono medici, sono cazzo di stregoni! Questi truffatori! basta che mettono due cazzo di piante finte, si sentono i depositari della scienza. Sparlano, sconfermano il lavoro di noi statali che a confronto loro lavoriamo gratis, e mi devo sentir dire da lei ancora questa profonda ingiustizia!!'. Custer con i suoi occhioni blu rimane atterrito, basito e ammutolisce. Dopo Custer speravo che avesse continuato il giro nell'altro senso sperando che si sarebbe calmato. Sai! fa un pò di timore aspettare la propria diagnosi fatta da un Patriarca ferito nella tematica cruciale di privato e pubblico. Fortunato, questa volta gira dall' altra parte. Pfiuuuu. Quando arriva il mio turno, mi sorride e mi dice che tutto sta funzionando, i valori scendono, assenza di febbre, appetito, tutto o.k., ma mi avverte che devo avere ancora pazienza: La sua determinazione ad arrivare alla causa, 2) che la terapia antibiotica sarà discretamente lunga. Allora durante il congedo, parlando con il cuore, ho ringraziato e lodato lo staff medico per la tempestività e per la dedizione verso il mio caso. Il Patriarca mi ha fatto un bel sorriso ringraziandomi a sua volta, mentre Matilde seduta accanto a me sul mio letto che mi guardava con le orbite di fuori. Bingo!! ormai sono quasi una celebrità in medicina, dopo 5 giorni di silenzio e studio sono arrivato in vari episodi al cuore di medici, infermieri, familiari e pazienti. Passa dopo ar Sordi, che stranamente quieto ascolta il Patriarca affermargli che la sua dimissione sarà domani. Contentissimo sotto i baffi se la ride. Per ultimo tocca ar Poeta che ormai dimissionario da 5 giorni, vedendolo ancora lì, gli ha detto che se entro due giorni il fratello non lo fosse andato a prendere lo avrebbe dimesso coercitivamente interpellando i servizi sociali e carabinieri. Povero poeta, solo, addolorato, depresso e assuefatto. Vanno via i medici e pranzo. Finalmente se pappa. Preso cicchetto dalla cucina perché i pasti del letto 15, nonostante venissero preparati una vasta gamma di cibi diversi, il vassoio ritornava puntualmente intonso. Allora oggi con la dietologa abbiamo stabilito che i primi me li porta Iola (le sue minestre curative, YAM YAM), e loro i secondi, in attesa ancora del primo pasto solido. Arrivano le visite ed ecco la mia donna che fiera squarcia il corridoio, fendendo i suoi sorrisi, a destra e a manca. Porta doni con Sè. Di seguito Stefano che circumnavigando il Lazio mi ha portato la seconda televisione, visto che quella di Vale era rotta arithank you brother. Nel frattempo arriva il fratello di Romano. Pensai immediatamente: 'E vai! er Poeta se ne va a casa'. Appena varcata la soglia domanda a Romano: ' Romanino ma tu stai ancora qua?' Noo!!! che bastardo!! ho pensato, questo é proprio squamoso. A quel punto Romano racconta al fratello, ma solo parzialmente di ciò che il Patriarca gli aveva riferito . Il fratello gli dice: ' Ma no Romanino, il primario non può averti detto questo, anche perché anche oggi, mannaggia, mi sono riscordato i tuoi documenti d'identità, e se loro non possono fare le fotocopie degli originali, non possono farti uscire, Romanino'. D'un tratto il volto di Romano è attraversato da una smorfia di rabbia, accompagnata da un urlo strozzato. Mai visto sur Poeta. Il fratello resosi conto che quasi tutti dentro la stanza stavamo osservando la scena ha tagliato corto : ' Romano, mi stavo quasi scordando, ti ho finalmente portato il cordless!.' Romano allora gioioso come un bimbo afferra questo telefono e si disinteressa comple-tamente del fratello, che in fretta e furia, si congeda. Povero Romano ... Arrivano le due, saluto il Mio incommensurabile Amore e Il mio fratellone, Io a quell'ora sono cotto e l'unico mio desiderio è di rilassarmi sul letto. Sono sul letto, stumph stumph stumph, entra il mio amico Gennaro che io ho ribattezzato 'Caronte', proprio perché é colui che ti traghetta verso i padiglioni radiografici. O.K. Tac addominale, obbedisco. Ritorno nel Dome, flebo time fino alle 19.00, ma ancora, stumph stumph stumph, no 'Caronte' di nuovo noooooooooo!!!!!! Terza tac facciale, cazzo di nuovo no!!!. In un momento mi assale il ricordo traumatico delle due volte precedenti. Sbigottito mi sdraio e non avvertivo quasi nessuna tensione dolorosa. Yes, fuck the tac. Canticchiando bebop a lula me ne torno nel coccondome... Cena, occultata, minestra di Iole trovata. Dopo cena é abitudine una ventina di minuti di interscambio tra di noi, prima dell'avvento dei parenti serali. Io, come succede spesso, mi avvicino al letto der Poeta Romano. Mentre sparecchio il suo tavolino, come sempre in condizioni disastrose, visto che mangia con una postura terribile. Romano mi sussurra: 'Luca , visto che tu sei uno scrittore io ti racconto una fiaba che tu magari puoi ampliare. Il suo sguardo spento, la sua voce fioca e intermit-tente, il suo viso prosciugato e stanco. Eccola la fiaba: C'era una volta, una conchiglia che passava tutta l'estate a giocare a nascondino con i bambini sulla spiaggia. Arrivato Settembre i bambini partono e la conchiglia rimasta sola, decise di andare a svernare presso l'isola delle sirene. Giunta all'isola , con suo grande stupore, constatò che tutte le sirene erano sparite. Allora si mise a girare intorno all isola, e finalmente in una baia nascosta tra le rocce scorge una sirena, sola e triste. la conchiglia le chiese cosa mai fosse successo. La sirena allora le spiegò che le sirene erano andate via perché avevano trovato marito. Venne un pescatore che buttò le reti, in una delle quali la sirena rimase intrappolata. Allora la conchiglia raggiunse il pescatore e gli chiese il favore di ritirare subito la rete dove la sirena era stata intrappolata. A questo punto il buon Romano mi va in stallo completo, i suoi occhi mi dicono che il buon Poeta é sparito. Pian pianino mi congedo, sparisco pure io. Vi ricordo di aver trascritto solo le sue parole.Tempo della sua narrazione 20 minuti. Capacità empatica di Luca 10 . La nottata passa tranquilla. Ah, scordavo oggi Annie mi ha cambiato la terapia antidolorifica: tachipirina e cotramal e devo dire che la volpona ha colpito nel segno. Stanotte infatti, ho dormito circa tre orette, risvegliandomi né sudato né contratto. Immenso!!! Ora sento solo mancare il cibo solido, come traguardo per una pseudo riacquisizione della normalità dei bisogni corporei primari. Ripeto l' unica funzione del corpo sulla quale ho potuto volontariamente avere coscienza é stato sempre e solo il respiro. La consapevolezza del respiro mi ha aiutato non solo a passare attraverso i momenti di crisi di dolore, riducendone l'intensità e aiutandomi a vivere in pieno il momento di dolore anzichè contrastarlo, cercando di rifugiarmi apneicamente con il risultato della contrattura provocato da una sensazione di un allungamento temporale. Il respiro connesso al 'qui e ora' esaurisce il tempo di acuto. L'apnea distraente ne allunga la durata e l' intensità . Se respiro, il dolore si esaurisce, se cerco di rifuggirlo, contraendomi in apnea o in affanno, il dolore aumenta. Questo me lo ha sempre insegnato il rebirthing, ma questa volta ne ho constatato la valenza anche su un dolore fisico così disumano. Grazie Filippo e Jole, miei unici maestri di respiro. Grazie Andreonone per avermi offerto quello che ritengo veramente come il dono più grande della mia vita: LA LIBERA E INCONDIZIONATA CONSAPEVOLEZZA DEL RESPIRO: Dio é Atman! P.S. Oggi ho collegato la mia PS2, torno da domani a vestire i panni di Tom Clancy, che guarda caso deve sventare un atto terroristico che mira ad infettare l'intera popolazione mondiale. Gran bel gioco 'old vintage'. Ore 5.10 am. Ora ritorno con la speranza di riassopirmi fino alla maleducata entrata della donna delle pulizie. Luke

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