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Diversità e connessione

E' proprio vero che le prime ore del mattino sono le ore più 'spiritualmente' (passatemi il termine) creative. Questa mattina verso le 4.00 respirando dolcemente sul letto di Emil ho avuto una chiara visione (sapete tanto se sa che sò un mezzo visionario) chiara e netta di come sia armoniosamente vitale che gli atomi dell'intero tessuto cosmico debbano preservare la loro diversità con l'unico fine di 'connettersi' con gli altri e creare così quel senso di comunione cosmica che sprigiona energia che da vita all'Universo. Sentivo chiaramente lo sforzo/non sforzo dell'atomo che connettendosi al flusso 'vi spariva dentro' e 'rimaneva fuori', percepivo proprio una sorta di abbandono a questa invisibile rete ad un tratto mi sembrava di essere su un'amaca che dondolando creava il vortice d'ossigeno da cui nasce la Vita, bellissima la sensazione d'aria che si creava attorno agli spazi vuoti tra neutroni, elettroni e protoni. Shwish Shwish approssimativamente il suono. Una bella esperienza, che come tutte le esperienze con il respiro 'aprono' i recettori della coscienza che agiranno poi a lento rilascio. Esco dall'esperienza con una domanda, un semino, forse anche condizionato dal momento che sto passando. La domanda è: 'Se nel mondo atomico, sostegno dell'Universo, è così determinante (rischio dell'intera esistenza dell'universo stesso) il mantenimento del proprio grado di diversità per connettersi con il resto dei suoi 'interi' pari, nello stesso Universo, in un altro piano, lo stesso principio, regola la rete del cosmo degli esseri umani? Anche se guardo nel mondo vegetale e quello animale mi sembra di vedere come sia determinante: un leone deve essere pienamente sè, un leone, per garantirsi la 'comunione con gli altri leoni'!! Una rosa non può che essere sè per essere con le altre rose, è ovvio. La vita che sgorga dalla comunione degli opposti. Mi chiedo quale sia la situazione per quanto riguarda la diversità, il grado di connessione e quindi di energia creativa e vitale che si verifica nelle relazioni tra uomo e donna nell'era dell'informazione, era del post-post-post moderno. Quando ero piccolo mi ricordo eccitarmi tantissimo all'idea del futuro: gli anni duemila, pensieri già pseudo stigmatizzati dalla proto-tecnologia di allora già insita nella mia coscienza. Pensavo al futuro ed oggi è. Oggi vedo il mondo che allora vedevo nei pensieri, e tutto è ovviamente totalmente diverso da ciò che sognavo, nè in bene nè in peggio, è sempre il buon vecchio mondo. L'unica 'cosa' che è rimasta invariata è il dolore della ferita nel sentire non amore tra 'qualsiasi' lui e lei. Assorbo tale sofferenza da sempre, è l'unica mia grande Passione, nel suo più ampio significato 'sempre stata se' di tutta la mia vita. Oserei dire il mio Karma. Strillare, a volte anche con il silenzio, la Semplicità e l'urgenza dell'Amore, a chi non "sente" è il focus che condivido con Iole anche perché quell'urlo esige coerenza ed ironia. Credo che se esiste un focus valido per qualsiasi 'percorso' di crescita e di consapevolezza debba essere facile e concreto: migliorare nel quotidiano la mia relazione con me stesso e gli altri, dalle cose più grandi a quelle più piccole. Non servono a niente esperienze 'trascendentali' se tali esperienze non migliorano la qualità del mio essere in comunione con gli altri esseri nella vita di tutti i giorni. A che può servire l'esperienza spirituale se non è collegata a 'tutto il resto' vissuto qui e ora in tutti gli aspetti della mia vita? Cercherò ora di trascrivere una sintesi di punti salienti estrapolati dal libro 'il significato della felicità' di A. Watts...non appena imparerò a trasformare un documento scannerizzato in un documento word!!!!

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